Che il riposo sia una delle attività più importanti per la vacca da latte è ormai ampiamente noto.
Conoscere e saper gestire i fattori in grado di modificare il comportamento di riposo delle bovine può rappresentare la chiave per incrementare il benessere dell’animale e produttività e redditività dell’allevamento.
In condizioni normali, il tempo di riposo medio di vacche in stabulazione libera può variare da 10,3 a 12,0 ore al giorno. Tipicamente, il tempo di riposo giornaliero è suddiviso in 9-12 periodi di riposo o “atti” (la traduzione dall’inglese “lying bouts” non è così diretta), ognuno della durata media di 1-1,5 h.
La ricerca condotta negli ultimi anni ha messo in evidenza una serie di effetti negativi legati all’alterazione del comportamento di riposo nella vacca da latte. In particolare, la riduzione del tempo di riposo è stata associata ad un aumento del rischio di diverse patologie, tra cui le zoppie.
Quando la vacca è a riposo, arti e piedi non sono sollecitati e gli unghioni si asciugano. Di conseguenza l’insorgenza di patologie podali è ridotta. La riduzione del tempo di riposo può inoltre aumentare il livello di stress dell’animale, rendendolo più suscettibile alle patologie.
Le prime ricerche sul comportamento di riposo delle vacche da latte avevano fatto emergere una relazione lineare tra tempo di riposo e produzione di latte (circa 1,5 kg per ogni ora di riposo aggiuntiva). Tra i risultati si evidenziava inoltre come le vacche più produttive fossero anche quelle che riposavano di più (14.1 h/gg per il 10% degli animali più produttivi rispetto ad una media di mandria di 11.8 h/gg).
L’effetto positivo del tempo di riposo sulla secrezione di latte può essere spiegato, almeno in parte, dall’aumento di afflusso sanguigno alla mammella che si verifica durante il decubito. La deprivazione del riposo è inoltre stata associata ad una riduzione delle concentrazioni di ormoni lattogenici, tra cui l’ormone della crescita.
Ricerche più recenti hanno invece ottenuto risultati contrastanti facendo emergere, in alcuni casi, una relazione inversa tra tempo di riposo e produzione di latte. Al livello del singolo animale è stata rilevata una variabilità significativa.
Il tempo di riposo tende ad aumentare con l’età dell’animale e con l’aumento dei giorni di lattazione. Un incremento significativo del tempo di riposo (spesso abbinato ad una riduzione del numero di atti di riposo) si può inoltre riscontrare in vacche che soffrono di alcune patologie, in particolare quelle podali.
Ma anche se l’abbondante letteratura scientifica disponibile non è concorde su taluni dettagli, in termini generali un aumento del tempo dedicato al riposo è comunque considerato auspicabile. Per fornire un valore di riferimento, si può considerare ottimale un tempo di riposo medio di 11,5-12,5 ore/gg.
Tuttavia, i risultati riportati in letteratura indicano che la sola valutazione del tempo di riposo giornaliero non è sufficiente per descrivere il livello di comfort degli animali.
È invece importante cercare di ottimizzare il riposo, anche in termini qualitativi, lasciando alle vacche la possibilità di esprimere un comportamento più naturale possibile attraverso una serie di accorgimenti nella progettazione delle stalle ma anche nella gestione degli animali.
Strutture e attrezzature
Nelle stalle a cuccette uno degli aspetti che più influisce sul comfort dell’animale e quindi sul tempo di riposo è senz’altro la dimensione della posta e delle strutture di contenimento.
Nella figura sono riportate le principali dimensioni delle cuccette che si possono considerare ottimali per massimizzare il comfort degli animali pur mantenendo un adeguato livello di igiene.
A patto che siano dimensionate e gestite correttamente, le cuccette a buca tendono a fornire un livello di comfort migliore rispetto ai materassini, con tempi di riposo più lunghi (in genere con un numero di atti di riposo minore ma di durata significativa- mente maggiore) ed una minore incidenza di zoppie.
Le vacche sembrano inoltre particolarmente sensibili all’umidità della lettiera ed alla quantità di materiale disponibile. Quantità e qualità del riposo diminuiscono significativamente all’aumentare dell’umidità della lettiera mentre aumentano quando vi è un’ampia disponibilità di materiali. Questi concetti sono validi sia per cuccette a buca che per con materassini.
Sebbene siano numerosi i casi in cui il materassino viene inteso come sostitutivo del materiale da lettiera, molti studi hanno dimostrato che l’uso del solo materasso sintetico senza materiali da lettiera (o con quantità molto limitate) riduce notevolmente il tempo di riposo ed incrementa il rischio di zoppie e lesioni agli arti.
Per le cuccette dotate di materassino è sempre necessario uno strato di materiali da lettiera di almeno 10 cm. Per le cuccette a buca invece la profondità minima è di 20 cm e il livello del materiale da lettiera deve essere mantenuto almeno pari a quello del cordolo posteriore.
Un altro aspetto importante è garantire a tutti gli animali un accesso alle aree di riposo veloce e privo di ostacoli.
Per questo, i passaggi di collegamento tra le cuccette devono essere dimensionati e posizionati correttamente. La larghezza minima raccomandata è di 2,4 m per i passaggi senza abbeveratoio e di 4,2 m per quelli dotati di abbeveratoio su uno dei due lati.
È inoltre consigliato prevedere almeno un passaggio ogni 35-40 m nelle stalle a due file di cuccette mentre per le stalle a tre file è raccomandato almeno un passaggio ogni 25-30 m. Tutte le aree di stabulazione su cuccetta dovrebbero es- sere dotate di un minimo di due passaggi disposti in modo da prevenire la forma- zione di “vicoli cechi”.
Pratiche gestionali
Anche la gestione degli animali da parte dell’allevatore può avere un effetto importante sul comfort delle vacche. Se l’obiettivo è ottenere circa 12 h/gg di riposo è ovvio che gli animali devono usare il tempo rimanente per tutte le altre attività che includono l’alimentazione, l’abbeverata, l’interazione con altri animali ma anche la mungitura e le altre operazioni di gestione degli animali; tutte le operazioni che prevedono l’allontanamento degli animali dalle zone di stabulazione (inclusa quindi la mungitura) devono perciò essere contenute entro le 3-3,5 h/gg in totale.
Questo aspetto è spesso molto sottovalutato ma può avere una serie di effetti negativi, in primis l’aumento del rischio di zoppie. Per fare un esempio, in un sistema con due mungiture giornaliere si dovranno dimensionare i gruppi e/o l’impianto di mungitura per consentire di mungere tutte le vacche (del gruppo più grande) entro 1,5 h.
Per garantire un comfort adeguato durante il riposo è inoltre suggerito mantenere un rapporto tra vacche stabulate e posti in cuccetta pari o inferiore a 1 (almeno una cuccetta per ogni vacca presente). A tassi di stoccaggio maggiori (meno di una cuccetta per vacca) la competizione per le cuccette aumenta così come aumentano le interazioni aggressive.
Questo determina un aumento del numero degli atti di riposo ed una diminuzione della loro durata che, oltre a limitare fortemente la qualità del riposo ed il comfort degli animali, ha l’effetto di ridurre il tempo di riposo totale.
In caso di stress da caldo
Le vacche accumulano calore rapidamente mentre sono sdraiate (circa 0,5°C per ora di riposo) e dissipano il calore quando stanno in piedi (circa 0,25°C per ora). Con l’aumentare della temperatura ambientale, il numero giornaliero di atti di riposo rimane pressoché invariato, ma la durata di ognuno diminuisce proprio perché gli animali devono alzarsi frequentemente per dissipare il calore corporeo accumulato.
In condizioni di stress da caldo il tempo di riposo totale può scendere rapidamente fino a 6 ore al giorno. Secondo alcuni autori, questo significativo cambiamento comportamentale potrebbe essere il principale responsabile dei segni clinici che associamo allo stress da caldo, zoppie in particolare.
Al fine di mantenere un tempo di riposo adeguato anche durante il periodo estivo, la ventilazione delle aree di riposo è fondamentale. I sistemi di ventilazione meccanica devono essere dimensionati per fornire una velocità dell’aria compresa tra 1 e 2 m/s in modo uniforme su tutta l’area di riposo. Nel caso specifico delle cuccette, la velocità dell’aria minima deve essere garantita in tutte le poste ed al livello in cui riposano gli animali (0.5-1 m dalla base della cuccetta).
Gli impianti di ventilazione meccanica, specie se dotati di un sistema di controllo automatico, devono essere settati correttamente. Alterazioni significative del tempo di riposo si osservano già ad un THI di 68. Nelle giornate in cui si verificano situazioni di stress da caldo anche modeste è utile lasciare in funzione il sistema di ventilazione anche durante la notte, indipendentemente dai parametri ambientali.
Come valutare il comfort
Sebbene la misurazione diretta del comportamento di riposo richieda attrezzature e metodi specifici, alcuni parametri ricavati dalla semplice osservazione della mandria possono fornire valide indicazioni riguardo il livello di comfort della zona di riposo, ed è molto importante abituarsi ad utilizzarli per capire se ci sono anomalie prima che se ne manifestino gli effetti negativi sulla salute della mandria.
In Tabella 1 sono riportati i parametri principali. Qualora uno o più degli obiettivi non si- ano raggiunti, è utile rivalutare pratiche gestionali e strutture di stabulazione per identificare le problematiche ed intervenire di conseguenza. Nella maggioranza delle situazioni, interventi a basso costo possono generare un grande beneficio in termini di benessere e produttività degli animali, e quindi ripagarsi molto velocemente.
Lorenzo Leso
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari Ambientali e Forestali (Dagri), dell’Università di Firenze
Questo articolo si inserisce nelle attività di divulgazione del progetto Miur/Prin “Smart dairy farming: innovative solutions to improve herd productivity” (Prot. 20178AN8NC), progetto a cui partecipa il Consorzio del Parmigiano Reggiano insieme alle università di Firenze, Milano, Bologna e Catania.
Il progetto (https://dairysmart. unimi.it) si pone l’obiettivo di individuare e sviluppare sistemi tecnologici e gestionali innovativi per migliorare l’efficienza e il benessere animale nella zootecnia da latte.