“Comunicare per competere” è il progetto che il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano ed AISA-Federchimica hanno avviato nei mesi scorsi di concerto con i buiatri del comprensorio per promuoverne dentro le stalle il ruolo del veterinario come “consulente” dell’allevatore, che alla pratica clinica affianchi la promozione delle pratiche virtuose (benessere degli animali, sostenibilità dell’allevamento, riduzione dell’uso degli antimicrobici…) che sempre più è necessario che si diffondano per incrementare presso il consumatore il valore – anche “immateriale” – del prodotto.
Le attese del consumatore: qualità dei prodotti e dei processi
Un’indagine commissionata nel 2024 a SWG ha confermato che nella percezione del consumatore è considerato fondamentale uno stile di allevamento attento al benessere animale e al monitoraggio costante dello stato di salute degli animali.
Se per il 93% degli intervistati, i prodotti di origine animale e lattiero caseari made in Italy rappresentano un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo, per il 91% questa qualità dei prodotti è legata imprescindibilmente alla qualità degli allevamenti; per il 53% degli intervistati tale qualità si incentra su benessere animale ed applicazione del concetto di One Health, ormai noto alla maggioranza degli intervistati.
Se a tale proposito crescono conoscenza e valutazioni positive rimane prevalente la convinzione che si possa fare di più, ed il 60% del campione ritiene che il ruolo del veterinario sia quello di seguire e indirizzare l’allevatore nella costruzione di un allevamento responsabile per il benessere dell’animale e dell’uomo, assegnandogli dunque una funzione centrale.
Dalla qualità del prodotto alla qualità del processo
L’impegno di CFPR nel progetto deriva proprio dalla volontà di dare risposta a queste aspettative del mercato: per farlo i produttori non devono essere solo in grado di certificare il prodotto a DOP ma garantire la qualità anche del processo: il Parmigiano non può più essere solo un ottimo formaggio con il livello di servizio richiesto e un prezzo adeguato, ma deve anche “essere fatto bene” fin dai tratti più a monte della filiera, la campagna e la stalla.
Anche questo fa parte della qualità che i compratori cercano. Questi valori, per poter essere apprezzati, devono essere promossi, applicati e poi comunicati in maniera corretta. Il veterinario può diventare consulente non più solo in ambito medico ma più in generale per tutto quanto attiene alla gestione degli animali.
Il veterinario come figura chiave nella comunicazione tecnica
Partendo dall’assunto che in stalla il veterinario è figura autorevole che gode della fiducia e della stima dell’allevatore, è importante allargare la sua sfera di influenza ad altre tematiche (benessere animale, uso dei farmaci, sostenibilità in primis) che il mercato ci dice essere fondamentali nella definizione del valore del Parmigiano Reggiano.
Perché questo avvenga efficacemente è importante avere chiaro che la comunicazione di deve essere adeguata a chi ascolta: se non raggiunge il destinatario, che da parte sua deve possedere volontà, buona fede e capacità di recepire il messaggio, sono inutili anche le più approfondite competenze tecniche.
L’impegno di AISA e il sostegno degli Ordini Veterinari
AISA, in qualità di Associazione che riunisce le imprese operanti nel mercato della salute animale, ha sposato con entusiasmo l’invito del Consorzio ad unirsi a questa iniziativa per tradurre in azioni concrete alcuni pilastri fondamentali che reggono l’impegno e la mission della nostra Associazione più in generale: la promozione e la difesa della salute e del benessere animale, in stretta connessione con l’obiettivo della sicurezza e della qualità degli alimenti di origine animale.
Al progetto hanno dato il loro patrocinio anche gli Ordini Provinciali del Veterinari del comprensorio a motivo dell’attenzione mostrata nei confronti della centralità del ruolo dei medici veterinari e condividendo la prospettiva di un approccio maggiormente sinergico e olistico quando si tratta di allevamenti e benessere animale.
Formazione tecnica e comunicazione: due binari paralleli
Su queste premesse, operativamente l’iniziativa è partita a gennaio e proseguirà con iniziative di approfondimento di tematiche più specificatamente tecniche ma anche di comunicazione ed ingaggio degli allevatori.
In particolare saranno proposti momenti di approfondimento su tematiche – come genetica, benessere animale, qualità del latte, approccio al controllo delle patologie mammarie, senza trascurare il quadro economico, gli aspetti gestionali – che spesso rimangono in secondo piano rispetto a quelle – come ginecologia, clinica, chirurgia – che di norma costituiscono il cuore dell’attività del veterinario in stalla.
Ma la novità del progetto è anche quella di affiancare a questi temi tecnici anche quello della comunicazione al cliente: dato che la capacità di motivare ad agire appropriatamente deve far parte del pacchetto professionale di qualsiasi consulente.
Gli eventi e i prossimi passi
Dopo gli eventi lancio di fine 2024 (nel primo CFPR, AISA, e Ordini dei veterinari hanno presentato il progetto e SWG ha presentato quanto emerso dalla survey sui consumatori, mentre nel secondo i professori Moroni, Sturaro e Nocetti hanno portato una panoramica di tre importanti convegni di alto livello scientifico svoltisi nelle settimane precedenti), nel primo semestre si sono tenuti nove momenti di formazione/confronto sul tema della gestione dati aziendale (con Ass. Regionale Allevatori), sulle strutture aziendali (prof. Lorenzo Leso) e sui criteri di base di una efficace comunicazione con l’allevatore (a cura di APCO).
I temi erano stati scelti (come quelli che seguiranno) a partire da una indagine condotta sui veterinari partecipanti al progetto.
A questa prima serie di eventi – alcuni on-line altri in presenza – hanno partecipato dalle 30 alle 40 persone ogni volta con 102 diversi veterinari che hanno partecipato ad almeno un evento.