Cibus 2024 è la più importante fiera dedicata all’agroalimentare italiano e all’edizione appena conclusa hanno partecipato più di 3.000 brand e oltre 1.000 buyer internazionali.
Lo stand del Consorzio è stato arricchito dalla “Piazza dei Caseifici”, l’epicentro degli incontri con gli attori del commercio italiano e internazionale e degli appuntamenti della Dop, in cui si sono alternati ben 35 produttori, che hanno messo in mostra tutto il ventaglio di offerta della Dop: dalla produzione in montagna (il Parmigiano Reggiano è la più importante Dop ottenuta in questo ecosistema, con una produzione che è pari a oltre 850.000 forme su un totale di 4 milioni) agli 11 caseifici vincitori dei Palii del Parmigiano Reggiano 2023 (ai quali in marzo è stato assegnato l’inedito premio Casello d’Oro nel corso di una serata evento all’Ambasciata d’Italia a Parigi), agli otto caseifici che, all’insegna della biosiversità, hanno dimostrato con una selezione dei loro prodotti come i soli tre ingredienti (latte, sale e caglio) del Parmigiano Reggiano possano essere declinati nella varietà delle razze bovine (Frisona italiana, Bianca modenese, Bruna, Rossa reggiana), delle stagionature (dai 12 agli oltre 60 mesi) e dei prodotti “certificati” (oltre al Prodotto di Montagna, anche il Kosher, l’Halal e il Biologico), offrendo gusti, sapori, sfumature ed emozioni estremamente variegati.
Un particolare focus è stato deidicato ai caseifici impegnati nell’offerta del turismo enogastronomico, un vero e proprio pilastro valoriale per il Consorzio, che vede nell’esperienza diretta della visita il metodo più efficace per spiegare i valori e le distintività del Parmigiano Reggiano (nel 2023, i visitatori totali nei caseifici del comprensorio sono stati 170.000).
Molti anche i momenti di riflessione e condivisione su e di temi che impattano il commercio e la diffusione del Parmigiano Reggiano.
Tra questi l’utilizzo di Parmigiano Reggiano come ingrediente caratterizzante in prodotti alimentari (ovvero tutti i prodotti composti, elaborati o trasformati che recano nell’etichettatura, nella presentazione o nella pubblicità il riferimento a una denominazione protetta, un mercato sta crescendo velocemente) nell’evento Barilla e Parmigiano Reggiano Dop o il nuovo Regolamento UE 2024/1143 sulle Indicazioni geografiche, che entrerà in vigore il 13 maggio e contenente un articolo sui prodotti trasformati che utilizzano come caratterizzante un’Indicazione geografica.
Nel corso di Cibus, il Consorzio è intervenuto a importanti convegni, come quello in cui l’Associazione Italiana dei Formaggi Dop e Igp e la Federazione Italiana Pubblici Esercizi hanno lanciato le linee guida per garantire una maggiore tutela e valorizzazione dei prodotti caseari certificati nei ristoranti, o quello intitolato: “IG4INGREDIENTS. Indicazioni geografiche e industria alimentare: nuove opportunità̀ di collaborazione virtuosa”. Poi: “L’agroalimentare parmense: i risultati e le iniziative delle diverse filiere per la valorizzazione del territorio”, a cura di Fondazione Parma Unesco Creative City of Gastronomy, con il brand Parma Food Valley, rappresentato attraverso sei filiere: Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop, latte, pasta, pomodoro e alici.
Infine, un ulteriore tassello nel mosaico delle celebrazioni per il 90° anniversario dalla fondazione del Consorzio è stato l’evento: “90 anni nel futuro. Confezionamento in zona di origine: dieci anni di sviluppo” nel monumentale spazio dei Voltoni del Guazzatoio del Palazzo della Pilotta.
«Per il Parmigiano Reggiano è sempre un onore e un piacere partecipare a Cibus», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. «È la fiera a cui siamo più legati, ci sentiamo “a casa nostra”, data anche la presenza di molti nostri produttori. Per noi rappresenta non solo una vetrina internazionale e un luogo di incontro privilegiato, ma anche e soprattutto un palcoscenico dal quale possiamo raccontare agli stakeholder, agli importatori, alla stampa di settore le progettualità che stanno impegnando il Consorzio, in particolare sui versanti della sostenibilità, della biodiversità e della valorizzazione delle Indicazioni geografiche. Infine, riteniamo sia la cornice perfetta per proseguire i festeggiamenti per i 90 anni del nostro Consorzio, il più antico d’Italia per quanto concerne i prodotti alimentari, fondato il 27 luglio 1934 e votato alla tutela, alla difesa e alla promozione di questa eccellenza millenaria, per salvaguardarne la tipicità e pubblicizzarne la conoscenza nel mondo.
La nostra Dop è un prodotto che nasce da un sogno: quello della comunità della zona di origine, di coloro che in un piccolo territorio sono stati capaci di creare un’icona del Made in Italy amata dai consumatori in Italia e all’estero, unica e inimitabile proprio perché inscindibilmente legata alle sue radici».