È partito il progetto di genotipizzazione di un migliaio di bovine – animali adulti e vitelle – per ricercare la base genetica della vacca ideale per il Parmigiano Reggiano: che faccia cioè un latte con la massima resa casearia, che sia resistente alle malattie, bassa di cellule, fertile, longeva.
Dato che queste bovine già ci sono, sparse nei vari allevamenti del comprensorio, l’obiettivo del progetto è verificare se, al di là del dato fenotipico, sia possibile definire una base genetica comune, dalla quale partire per selezionare – grazie alla genomica – già in giovane età le bovine più idonee all’allevamento da Parmigiano Reggiano.
Il proget.to in atto prevede la collaborazione tra Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, Anafibj e Zoetis. Sono state individuati da ANAFIBJ circa 1000 animali che per caratteristiche, performance e dati disponibili rappresentano al meglio la vacca da Parmigiano Reggiano e per esse verrà utilizzata al massimo livello la possibilità di studiarne il genoma attraverso chip di SNP (polimorfismi al singolo nucleotide) di elevata densità in modo da analizzare il DNA della bovina con elevata precisione e accuratezza.
Cosa prevede il progetto
I veterinari del Servizio Produzione Primaria del CFPR preleveranno da ogni vacca il materiale necessario all’analisi genomica che sarà effettuata tramite CLARIFIDE® Plus Zoetis; questa invierà i dati relativi ai genotipi ad Anafibj che li utilizzerà, oltre che per produrre indici riconosciuti ufficialmente in Italia (dal PFT allo IES, arrivando all’ICS-PR), anche per – e questo è lo scopo del progetto – andare a scandagliare le caratteristiche genetiche di ogni singolo animale per definire una base genetica ottimale di riferimento per la bovina da Parmigiano Reggiano.
Come sono state scelte queste bovine? Sono stati scelti animali estremi dal punto di vista degli indici composti, quelli che, in base a un questionario che svolto da allevatori del comprensorio, sono risultati più utilizzati. Animali estremi per ICS-PR che è già, in quanto indice di caseificazione e sostenibilità, un indice molto curato e indirizzato a una bovina il cui latte è destinato alla caseificazione a Parmigiano Reggiano e già individua le vacche più idonee. Ma sono stati considerati anche animali estremi per PFT e IES, gli altri due indici di selezione di Anafibj.
Sono stati considerati gli animali migliori, ma anche gli animali peggiori. Questo perché si vuole capire le differenze genetiche che esistono tra le due code della distribuzione degli animali, per capire se ci sono marcatori genetici che accomunino animali migliori o peggiori.
Oltre a individuare questi animali per caratteristiche genetiche sono anche state identificate vacche distintesi per la massima produzione di Parmigiano Reggiano in carriera. Animali quindi più efficienti dal punto di vista della resa casearia, ma anche della longevità e della durata di stalla, e quindi di fatto animali più sani e resistenti alle malattie rispetto alla media, per capire se questi animali fenotipicamente estremi hanno anche delle caratteristiche genetiche che li accomunano.
Selezione, ne è stata fatta di strada
Il progetto di genotipizzazione è il punto più avanzato di un lavoro di miglioramento genetico portato avanti da Anafibj sulle bovine da latte in generale e, segnatamente in collaborazione con il Consorzio, su quelle del comprensorio del Parmigiano Reggiano.
Tra i miglioramenti fatti registrare dalla Frisona, particolarmente rilevante è l’incremento della percentuale di proteina registratosi negli ultimi 15 anni con un incremento del 4%, passando da valori medi del 3,21% a valori costantemente superiori ai 3,35%. Inoltre, l’allele B della K-caseina negli ultimi anni è aumentato, nelle femmine nate nelle province di Parma, Modena e Reggio Emilia, passando dall’11% del 2014 al 28% del 2020.
Anafibj negli ultimi 10-15 anni ha introdotto nuovi indici di selezione (PFT) più equilibrati tra produzione e funzionalità e più recentemente migliorativi dell’efficienza economica (IES), delle proprietà casearie del latte e funzionali della vacca, con particolare attenzione alla resistenza alle patologie che portano all’uso di antimicrobici (ICS-PR).
Anafibj e il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano hanno infatti deciso nel 2018 di creare uno specifico indice di Caseificazione e Sostenibilità (ICS-PR) per la Frisona italiana, considerando che la maggioranza di bovine che producono latte per la produzione di Parmigiano Reggiano sono di fatto di razza Holstein italiana. In Figura 1 si riportano i caratteri con i relativi pesi che contribuiscono alla costruzione dell’ICS-PR. L’uso dell’indice ha determinato un ottimo risultato sui genotipi per la k-caseina.
L’indice ICS-PR presenta più tori con genotipi BB (+12%) e una minore frequenza di quelli con genotipi AA+A- E+EE (-10%), il tutto a vantaggio di un latte con miglior attitudine coagulative. Tuttavia, dopo 4 anni di indicizzazione e utilizzazione dell’ICS-PR (versione 1) si è giunti al momento di migliorarlo, prevedendo una penalità per l’allele E della K-Caseina (ICS-PR versione 2) e successivamente con l’introduzione dell’attitudine casearia nel ICS-PR (versione 3).