Il Consiglio d’amministrazione del Consorzio del Parmigiano Reggiano ha deliberato importanti misure per assicurare la stabilizzazione delle condizioni di equilibrio di mercato, sostenere la domanda in Italia e nel mondo e finanziare progetti di sviluppo dei caseifici produttori e degli operatori commerciali.
Gli investimenti aggiuntivi, rispetto agli 8 milioni approvati durante l’Assemblea generale dei consorziati di dicembre, ammontano a circa 3,6 milioni di euro, portando quindi il totale dell’investimento per lo sviluppo di mercato a 11,6 milioni di euro.
In primis, il CDA, considerando le mutate condizioni del mercato lattiero caseario e del crollo delle quotazioni del latte spot rispetto a fine 2022, ha deliberato per il 2023 l’aumento dello sconto scolmatura (la compensazione economica agli allevatori che, in caso di sovrapproduzione o di crisi, cedono al di fuori della filiera parte del latte in sovrappiù idoneo a produrre Parmigiano Reggiano) nella misura massima prevista dell’80%.
Pertanto, in termini assoluti, sarà riconosciuto uno sconto pari a 10 euro per ogni quintale “scolmato” su un pari quantitativo soggetto a effettiva contribuzione aggiuntiva (il contributo economico che deve versare il caseificio che ecceda i limiti di produzione previsti nel Piano Regolazione Offerta del Consorzio). Inoltre, è stato definito un piano di investimenti straordinari per il sostegno dei progetti di sviluppo commerciale degli operatori, sia in Italia, sia nei mercati esteri, e dei caseifici produttori.
Nella sezione “Progetti” del sito del Consorzio sono state pubblicate le Linee guida per le richieste dei contributi 2023: https://www.parmigianoreggiano.com/it/consorzio-progetti/
Questo pacchetto di misure viene lanciato in contemporanea all’annuncio degli ottimi dati delle vendite in Italia di gennaio 2023, che in base ai dati Nielsen segnano un +8,7% (2.855 tonnellate vs. 2.628 tonnellate nel gennaio 2022). Il Parmigiano Reggiano si dimostra così in controtendenza rispetto ai competitor.
«Il 2023 sarà un anno caratterizzato da grandi sfide legate alle incertezze macroeconomiche causate dal conflitto in Ucraina, al caro energia, all’incremento del costo delle materie prime e a un’inflazione crescente che ridurrà il potere d’acquisto delle famiglie», ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio. «Il Piano Regolazione Offerta ci consente di intervenire tempestivamente per assicurare la stabilizzazione delle condizioni di equilibrio di mercato, così da sostenere la filiera in un momento particolarmente delicato. Un modus operandi che è già stato premiato dai dati di inizio 2023, con un aumento delle vendite in Italia del +8,7% che segna un netto divario con i principali competitor. Questo ci dà fiducia nell’affrontare un anno importante, in cui verrà commercializzato il picco di produzione più alto nella storia della Dop, quello del 2021, sapendo di avere strumenti e strategie all’altezza della sfida».