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Parmigiano Reggiano: ad aprile produzione stabile, ma la pianura segna il passo

Con una produzione complessiva pari a 366.025 forme nel mese di aprile 2025, il sistema Parmigiano Reggiano presenta una variazione complessiva di +0,28% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Si conferma, quindi, un andamento tendenzialmente stabile, ma con alcune dinamiche territoriali e gestionali da non sottovalutare.

Tra le province, Modena si conferma in crescita con un +3,66% su base annua (79.835 forme), seguita da Bologna (+1,91%) e Mantova (+1,72%). Diversa la situazione a Parma, che pur restando la provincia leader in assoluto con oltre 122 mila forme prodotte nel mese, mostra un aumento contenuto (+0,34%) e soprattutto una flessione del peso totale pari a -1,06%. Leggera flessione anche a Reggio Emilia (-0,24% in forme, -0,82% in peso), che si riflette anche nel dato dei pesi unitari medi.

L’analisi per zona altimetrica evidenzia una tendenza ormai consolidata: la montagna tiene, mentre le aree di pianura rallentano.

Nel mese di aprile:

  • la montagna segna un +1,95%, con buoni risultati soprattutto a Modena (+4,06%) e Reggio Emilia (+2,00%);
  • la pianura alta mostra una crescita più contenuta (+1,27%);
  • la pianura bassa registra un calo del 2,47%, trainato in particolare dal -6,64% di Reggio e dal -2,26% di Parma.

Questo conferma la tenuta strutturale degli allevamenti montani, anche grazie alle politiche di sostegno e al valore aggiunto che il Parmigiano Reggiano di montagna può offrire in alcune filiere commerciali.

Una seconda chiave di lettura interessante emerge dall’analisi per tipo di gestione del caseificio. Nel mese di aprile 2025:

  • le gestioni artigianali crescono del +0,56%, trainate da Modena (+6,58%);
  • le gestioni sociali sono sostanzialmente stabili (-0,28%);
  • le gestioni aziendali, invece, segnano una flessione significativa del -1,74%.

Questo dato, seppure parziale, conferma una tendenza già emersa nei mesi precedenti: le gestioni aziendali, spesso più esposte a dinamiche di mercato e meno protette da economie di scala o logiche consortili.