Il mese di giugno 2025 si chiude con una produzione complessiva di Parmigiano Reggiano pari a 341.176 forme, corrispondenti a 13.622.846 chilogrammi di formaggio e a un peso medio unitario di 40,08 kg per forma.
Si tratta di un risultato in lieve flessione rispetto allo stesso mese del 2024, con una variazione negativa dello 0,75% sul numero totale di forme prodotte. Ancora più marcata è la contrazione della produzione media giornaliera, che segna un -4,79% rispetto a giugno dell’anno precedente, segnale che il rallentamento è stato costante per tutto l’arco del mese e non legato a singole anomalie operative.
L’analisi per provincia mostra un quadro articolato, ma orientato in prevalenza verso il basso. Modena è l’unica zona a registrare una crescita, con un incremento del +2,64% rispetto al giugno 2024 (da 74.067 a 76.024 forme). Tutte le altre province accusano un calo:
- Reggio Emilia: -1,98% (da 101.930 a 99.912 forme);
- Mantova: -1,79% (da 42.963 a 42.193);
- Parma: -1,39% (da 115.347 a 113.745);
- Bologna: -1,50% (da 9.444 a 9.302).
Guardando all’altimetria, il dato più interessante riguarda le zone montane, che crescono del +1,82% rispetto allo scorso anno. L’incremento è particolarmente visibile nelle aree di Modena (+4,82%) e Reggio Emilia (+1,65%), mentre Parma registra una lieve flessione (-0,46%).
Anche la pianura alta segna un andamento positivo (+1,67%), trainata ancora una volta dalla crescita reggiana (+2,90%).
In controtendenza invece la pianura bassa, che mostra una flessione complessiva del -2,50%, con un dato particolarmente pesante a Reggio Emilia (-6,74%). Questa dinamica potrebbe riflettere da un lato la crescente attenzione ai costi e all’efficienza nelle aree marginali, dall’altro una diversa distribuzione delle risorse nei caseifici con minore forza strutturale.
Sul fronte della gestione produttiva, si osserva una lieve crescita dei caseifici artigianali (+0,23%), con buone performance a Modena (+8,76%) e tenuta anche a Parma. Diversamente, i caseifici aziendali segnano un calo complessivo del -1,46%, più marcato proprio a Modena (-9,76%) e Parma (-3,31%), mentre a Mantova si registra un’anomala crescita (+10,82%), legata probabilmente a una variazione temporanea nel calendario di caseificazione.
Le cooperative sociali restano sostanzialmente stabili (-0,06%), a conferma di un equilibrio ormai consolidato in questa tipologia produttiva, che mantiene un peso centrale soprattutto nelle province di Reggio Emilia e Parma.