A partire dal mese di aprile 2019 è stata resa obbligatoria sull’intero territorio nazionale la prescrizione di medicinali veterinari, fatta eccezione per gli stupefacenti, mediante ricetta elettronica.
Questa importante modifica è stata attuata, a livello informatico, con il collegamento tra il sistema della tracciabilità dei medicinali, in grado di seguire il medicinale veterinario lungo tutta la filiera, dalla produzione, al magazzinaggio, fino alla commercializzazione, con il sistema informativo nazionale per la farmacosorveglianza (ricetta veterinaria elettronica), che rileva le prescrizioni e le dispensazioni destinate agli animali.
L’obiettivo primario che ha indirizzato le autorità competenti del nostro paese verso una scelta così impegnativa, sia per il settore zootecnico che per quello degli animali da compagnia, è stato collegato con la necessità di misurare i reali consumi di antimicrobici, con la finalità di diminuirne in modo drastico l’utilizzo, dal momento che è ormai uniformemente noto che la selezione di batteri resistenti agli antimicrobici è direttamente proporzionale alla somministrazione in maniera elevata e indiscriminata di questi importanti presidi terapeutici.
Per poter misurare i consumi, sia di antimicrobici in generale, sia dei cosiddetti CIA’s (antibiotici di importanza critica o “salvavita” per l’uomo) è stato messo a punto un ulteriore collegamento tra il sistema della ricetta elettronica veterinaria e il sistema informativo ClassyFarm, in grado di raccogliere tutti i dati delle prescrizioni medico veterinarie elettroniche, di analizzarli e di restituire il valore espresso in DDD, cioè nella dose media giornaliera riferita ad una determinata specie e categoria animale.
I dati sui consumi fino ad ora raccolti e utilizzati anche per documentare le differenze tra i diversi paesi sono stati espressi in mg/pcu, utilizzando un indicatore standardizzato relativo al peso degli animali, mentre le DDD permettono di avere informazioni più fini e dettagliate, di differenziare le diverse categorie di animali, di pesare correttamente i consumi rispetto alle tipologie di antibiotici utilizzati e di esprimere confronti tra diversi allevamenti, territori, province, regioni, ecc.
Classificare gli allevamenti in base ai consumi
Presupposto indispensabile per poter classificare ogni allevamento in base ai consumi di antimicrobici e di CIA’s mediante il metodo delle DDD è l’adozione del registro elettronico dei trattamenti; solo in questo modo le informazioni necessarie, in partenza dalla banca dati centrale dei medicinali veterinari e in transito nel sistema della REV, con l’indicazione della specie e della categoria degli animali trattati, possono “chiudere il cerchio”, definendo con esattezza quali medicinali siano stati somministrati agli animali e in quale dosaggio.
Nella prima fase di applicazione il Ministero della Salute ha reso facoltativo l’utilizzo del registro elettronico dei trattamenti, per dare tempo al mondo allevatoriale, costituito da realtà molto diverse nell’ambito del territorio nazionale e delle varie regioni, di abituarsi al nuovo sistema e di prendere con esso graduale confidenza. Per questo motivo attualmente solo una piccola parte degli allevamenti bovini del territorio della nostra regione ha optato per l’adozione delle registrazioni computerizzate, mentre la maggioranza effettua ancora registrazioni dei trattamenti su supporto cartaceo.
Di conseguenza i reali consumi possono essere stimati solo in maniera approssimativa, per lo meno negli allevamenti con registrazioni cartacee, con la perdita di una grande opportunità in termini di possibilità di miglioramento e di visibilità conseguente del settore nei confronti del mercato e dei consumatori. A partire dal febbraio 2022, a tre anni dall’adozione della REV, diventerà obbligatoria anche la registrazione elettronica dei trattamenti, in base a quanto stabilito dall’art.14 del Dlgs n.27 del 2 febbraio 2021 (Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/625).
Un percorso per l’estensionedel registro su larga scalaIl Ministero della Salute, proprio in vista di questo ulteriore notevole passo avanti nel sistema della tracciabilità dei medicinali veterinari e della REV, ha avviato un percorso condiviso tra associazioni, filiere, veterinari e altri attori coinvolti, co- ordinato dalle regioni, per l’estensione su larga scala del registro dei trattamenti elettronico, in questo ultimo anno di opzione facoltativa.La Regione Emilia- Romagna ha dato la sua disponibilità per promuovere e attuare questo percorso di sperimentazione, in analogia con quanto già messo in atto nella fase di passaggio da ricetta cartacea a ricetta informatizzata.
Con la Nota Prot. 0165161.U del 25.02.2021, indirizzata alle Associazioni del settore zootecnico e agli Ordini dei veterinari, la Regione ha quindi individua- to un percorso che prevede l’adesione facoltativa al progetto, sia singolarmente che per il tramite di associazioni o altre organizzazioni o filiere.
Successivamente sono previste iniziative di tipo formativo, sia iniziale che lungo il percorso di adozione e utilizzo, di raccolta e discussione di criticità, di confronto con i servizi veterinari territoriali, di assistenza tecnica e di coordinamento in collaborazione con il Centro Nazionale Servizi di Teramo, anche con l’obiettivo di allineare i sistemi informativi già in uso nei diversi allevamenti con quello nazionale della farmacosorveglianza.
Verso un miglioramento in termini di immagine
Si tratta di una importante opportunità che non solo permetterà un passaggio più graduale e meno traumatico al registro elettronico dei trattamenti, così come si è verificato nel corso della sperimentazione della REV, ma soprattutto consentirà di usufruire con largo anticipo del sistema di valutazione delle DDD con ClassyFarm, con la finalità di misurare i consumi reali del settore delle bovine da latte e in particolare di quello degli afferenti al Consorzio del PR, effettuando comparazioni affidabili tra realtà aventi le medesime caratteristiche e definendo obiettivi a breve e a lungo termine in relazione all’uso prudente degli antimicrobici.
La valutazione reale dei consumi permetterà inoltre al settore di conseguire un notevole miglioramento in termini di immagine offerta ai consumatori del mercato italiano ed estero, superando rilievi e critiche fondati su valutazioni complessive dei consumi nazionali e non su indagini accurate e limitate alle realtà specifiche.
Una delle principali missioni del Consorzio
La sostenibilità (e l’uso prudente dei farmaci ne fa parte a pieno titolo) è oggi un requisito essenziale alla reputazione di una filiera alimentare.
Dato che la tutela della denominazione e il mantenimento della reputazione della Dop Parmigiano Reggiano è una delle principali missioni del Consorzio, di concerto con le organizzazioni degli allevatori e dei trasformatori intendiamo promuovere e sostenere l’iniziativa descritta nell’articolo che permetterà di documentare e comunica- re che la nostra filiera è virtuosa anche da questo punto di vista.
Questa operazione si integra con quelle di (in)formazione, formazione e ricerca già in essere ed in programma che si pongono l’obiettivo di progressivamente ulteriormente ridurre gli antimicrobici utilizzati negli allevamenti, anche in funzione degli obiettivi (riduzione del 50% degli antimicrobici in zootecnia: obiettivo ambizioso ma alla nostra portata) proposti dalla strategia comunitaria “Farm to fork”.
Giovanna Trambajolo D.V.M.
Servizio Prevenzione Collettiva e Sanità Pubblica – Regione Emilia-Romagna