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Parmigiano Reggiano: settembre chiude a +5,14% Oltre 324 mila forme prodotte

Settembre si chiude con un segno positivo per la produzione del Parmigiano Reggiano, che raggiunge 324.359 forme, in crescita del 5,14% rispetto alle 308.506 dello stesso mese del 2024. È un risultato che consolida la tendenza rialzista del 2025, con una progressione costante sia in volume sia in peso: ogni forma ha registrato un peso medio di 40,13 kg, per un totale mensile di 12,97 milioni di chilogrammi.

Da gennaio a settembre le forme complessivamente prodotte arrivano a 3.143.770, pari a un incremento dell’1,21% sullo stesso periodo dell’anno precedente.

L’analisi territoriale per le produzioni di settembre mostra una crescita diffusa, con tutte le province in positivo. Parma resta la prima area produttiva con 106.172 forme, in aumento del 4,23% su base annua, seguita da Reggio Emilia con 96.965 forme (+4,95%) e Modena con 71.166 forme (+5,91%). Mantova mette a segno la variazione più marcata, +7,07%, portandosi a 40.902 forme, mentre Bologna chiude a 9.154 forme, in aumento del 3,31% rispetto a settembre 2024.

Nel complesso, il ritmo produttivo di settembre è stato di 10.811 forme al giorno, in lieve rialzo rispetto alle 10.283 dello stesso mese dell’anno scorso, ma stabile rispetto ai livelli di agosto. Anche dal punto di vista altimetrico si osservano variazioni interessanti: la produzione cresce in zona di montagna (+2,6%) e in pianura alta (+2,12%), mentre resta sostanzialmente invariata in pianura bassa (-0,22%).

L’andamento positivo coinvolge in modo omogeneo le diverse tipologie di caseificio. Crescono i caseifici sociali (+1,36%), seguiti dagli artigianali (+1,13%) e dagli aziendali (+0,23).

Il bilancio di settembre conferma dunque una fase di espansione misurata: la produzione cresce in modo equilibrato, sostenuta dai poli tradizionali di Parma, Reggio e Modena e rafforzata da incrementi più netti a Mantova.