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Riflessioni sulla sostenibilità della filiera di produzione del Parmigiano Reggiano 

Il tema della sostenibilità (ambientale, economica e sociale) delle attività zootecniche è al centro di un vasto e articolato dibattito internazionale dato che proprio alla produzione degli alimenti di origine animale sono addebitate significative responsabilità soprattutto legate alle emissioni di gas ad effetto serra.

I gas serra, oltre all’anidride carbonica (CO2) sono il metano (CH4) e il biossido di azoto (NO2).

Il CH4 è prodotto delle fermentazioni batteriche ruminali a seguito della digestione della fibra e rappresenta una perdita di energia per l’animale variabile fra il 3 e il 10% circa di quella ingerita.

Si libera CH4 anche dalle fermentazioni intestinali e dalle deiezioni stoccate. Nel tempo (servono circa 12 anni) il CH4 liberato in atmosfera si trasforma in CO2. NO2, invece, è un composto azotato che, insieme all’ammoniaca, si libera in atmosfera a partire dall’azoto escreto con le urine e le feci.

Le stime più recenti dell’impatto ambientale della bovinicoltura intensiva stanno smentendo le visioni catastrofiche di qualche tempo fa e anzi, considerando, che i ruminanti consumano foraggi e che questi per crescere utilizzano CO2 e azoto, si ritiene che l’agricoltura nel suo insieme sia in realtà capace di ridurre l’effetto serra globale piuttosto che aumentarlo.

In pratica, l’insieme del sistema agro-zootecnico, se ben gestito, può ridurre la concentrazione di CO2 in atmosfera equilibrando anche l’anidride carbonica liberata dalla combustione di carburanti fossili.

Gli allevatori, dunque, sono chiamati ad affinare le pratiche agricole e zootecniche occupandosi anche della sostenibilità ambientale della propria attività, al pari di quanto sta già avvenendo per il benessere animale, la riduzione dell’uso di antimicrobici e agrofarmaci e la corretta gestione delle deiezioni.

Allevatori ed agricoltori possono altresì contribuire a risolvere il problema dell’accumulo di CO2 in atmosfera rafforzando il loro ruolo sociale.

Di Andrea Formigoni (Università di Bologna) e Marco Nocetti (Servizio Produzione Primaria CFPR)

(Prima parte. Nel prossimo articolo si parlerà di efficienza come primo obiettivo da perseguire e misura delle emissioni)