Non sempre quantità e qualità vanno nella stessa direzione, ma se qualche eccezione è possibile questo è il caso della stagione formativa autunno-invernale, promossa dal Consorzio per i suoi allevatori e tecnici.
Ben 60 eventi, spesso con un intreccio inestricabile tra formazione e informazione, in presenza (presso la sede del Consorzio di via Kennedy o in altre sedi) e spesso con possibilità di collegamento da remoto per allargare le possibilità di fruizione.
I temi trattati sono quelli che stanno alla base della strategia del Consorzio per un Parmigiano Reggiano che, anche nelle stalle dove si produce il latte che lo compone, risponda pienamente a ciò che consumatore e buyers chiedono: benessere animale, minimo ricorso agli antibiotici, sostenibilità, legame col territorio.
Temi importanti, dunque, e relatori altrettanto importanti per il loro svolgimento nei tanti seminari, webinar e convegni svolti nei mesi scorsi.
Eventi che hanno avuto un riscontro estremamente positivo: 205 ore di relazioni; 2109 partecipanti (in presenza e da remoto) dei quali circa la metà donne, a conferma di una parità di genere ormai acquisita che per il Parmigiano Reggiano un valore che si ritrova fin nella sua base produttiva.
Difficile dare un resoconto nella sua interezza di ogni evento, ma sicuramente un dato estremamente positivo in termini di partecipazione si è registrato con i convegni svoltisi in occasione delle fiere di Montichiari, di Gonzaga, di Cremona, dedicati rispettivamente alla riduzione del consumo di antibiotici, al benessere animale e alla selezione per una bovina da Parmigiano Reggiano; particolarmente seguiti sono stati anche i seminari che hanno coinvolto l’agronomo Michele Campiotti, dedicati al bilancio e alle sue potenzialità come strumento per verificare e migliorare la gestione; quelli con il prof. Paolo Moroni e il prof. Lorenzo Leso, tra gli altri, a tema benessere, igiene dell’allevamento e correttezza della mungitura, orientati alla sanità della bovina e alla prevenzione delle mastiti; gli incontri dedicati alla foraggicoltura e in particolare alla qualità dei fieni e alla possibilità di accrescere l’autosufficienza aziendale e del comprensorio, con la partecipazione del prof. Formigoni e di altri importanti relatori.
Tanti contenuti e tanta partecipazione, e anche un altro interessante spunto emerso da questa maratona di eventi, a dispetto di certi giudizi superficiali: l’interesse degli allevatori alla formazione – quando la proposta è di valore – c’è, così come la volontà di cresce e perfezionarsi è reale e testimonia la consapevolezza di sfide importanti in arrivo verso cui essere pronti e preparati.
Vale per gli allevatori e le allevatrici più esperte, e vale per le generazioni più giovani, tra le quali sono sempre più numerosi – e anche questo è un dato che traccia prospettive rassicuranti per il comparto – diplomati e laureati.
Certo la stagione di formazione appena trascorsa è stata uno sforzo organizzativo e logistico importante per il Servizio di Produzione Primaria del Consorzio, ed è stata resa possibile dalla partnership con Dinamica Ente di Formazione ma anche con molte ditte del settore, che hanno messo a disposizione i loro esperti per una informazione tecnica di valore e priva di ogni implicazione commerciale.
Infine, grazie al Sistema Alleva – la rete di strumenti per la comunicazione tra produzione primaria e allevatori, come il portale AllevaWeb, la pagina Facebook, la Newsletter e il Magazine – sintesi delle relazioni e svariati video completi degli eventi continuano la loro possibile fruizione.