Mai come oggi il mercato del Parmigiano Reggiano sta avendo successo marcando una differenza abissale rispetto a quello del latte lombardo. Nel grafico 1 viene ben riassunta questa enorme differenza.
I dati provenienti dal Clal sono rappresentati in euro per 100 kg di latte al netto dell’Iva. Nel 2018, mediamente parlando siamo molto vicini al valore doppio del latte destinato a Parmigiano Reggiano rispetto al latte lombardo medio. In questi momenti, ancor più del solito, è necessario usare la testa per prendere decisioni rispetto al futuro della propria attività.
Non ci si può sedere “sugli allori”
La prima considerazione da fare è rispetto al grafico nel suo complesso e non solo rispetto all’ultimo anno. La volatilità dei prezzi è maggiore in Emilia che in Lombardia. La variazione infatti nel caso del latte destinato a Parmigiano Reggiano va dal minimo di 33 a 66 euro per 100 kg. Dalla metà al doppio! Una variazione vicina al 100%.
In Lombardia, che pure ha subito grande volatilità negli ultimi 12 anni, rimane dell’ordine del 24%. Analizzare il periodo lungo è il segreto di chi ha lungimiranza. Questo significa che a prescindere dalla grande marginalità attuale l’allevatore dell’area parmigiano se vuole massimizzare il suo successo deve fare grande pianificazione! La media mobile decennale per il Parmigiano è ora 51,47. Questo è il riferimento importante per il produttore. L’azienda di successo dovrebbe darsi come obbiettivo di produrre latte ad un costo di produzione sensibilmente più basso di questo.
Quattro indicazioni
Ma visto che il mercato al momento ci concede grandi margini, quali dovrebbero essere le principali attenzione dell’imprenditore che vuole guardare avanti? Infatti è realistico pensare che se ora si può guadagnare tanto, il futuro potrà non essere così e quindi è davvero importante usare nel migliore dei modi la positività di bilancio di questo periodo.
Sono quattro indicazioni semplici, ma a mio parere decisive quelle che vorrei dare ai produttori
Ridurre il debito
Il primo modo per usare correttamente i periodi “di vacche grasse” è consolidare il patrimonio. Nella zootecnia Italiana negli ultimi 30 anni molte aziende hanno sotto valutato l’importanza del debito che viene al contrario enfatizzata praticamente dalla ridotta marginalità e dalla volatilità dei mercati. Soprattutto le aziende che hanno investito molto devono approfittare del momento attuale per ridurre il loro debito ed aumentare la % di proprietà dell’azienda. Infatti occorre allontanarsi dal rischio “crisi di liquidità” in cui forse la maggior parte delle aziende italiane sono incappate ne- gli ultimi decenni. La crisi di liquidità può essere molto pericolosa per motivi imprenditoriali, economici, finanziari e non ultimo psicologici.
La prima verifica da fare bene quando gli utili sono buoni è la verifica del debito ed il possibile rientro, almeno parziale, dallo stesso.
Investimenti molto oculati
Se oggi si guadagna, potrà non essere così sempre. Quindi il secondo aspetto è rispondere alla seguente domanda: “Cosa posso fare oggi per rendermi più competitivo per il domani?”. La risposta a questa domanda è decisiva. Occorre un’analisi approfondita tecnica, economica e finanziaria del vostro allevamento. Non può essere generalizzata! Le tue vacche, le tue strutture, la tua capacità gestionale, il tuo personale, i tuoi figli. Quali sono le necessità per i prossimi 5-10 anni? Tra queste occorre individuare le due più importanti ed effettuare uno studio di fattibilità per realizzarle con oculatezza. Sono realizzabili immaginandoci un prezzo medio pari a quello della media mobile decennale?
In questa valutazione occorre tenere presente che è necessario oggi dare precedenza agli investimenti che influenzano positivamente la redditività aziendale! No a investimenti inutili! Macchinari sovradimensionati alla necessità, acquisti di terreni non strettamente necessari, o utilizzo indiscriminato di tecnologia costosa sono da considerare investimenti a rischio.
Ampliare gli orizzonti
Il settore del Parmigiano Reggiano è senz’altro uno dei “fiori all’occhiello” più importanti nell’agroalimentare italiano. Perché abbia sempre più futuro dovrà corrispondere sempre di più alla sensibilità crescente dei consumatori, ma aggiungerei anche degli stessi allevatori. Benessere animale, uso moderato e corretto dei farmaci, sostenibilità ambientale, alta qualità del latte con particolare riferimento alle cellule somatiche. Tutti questi temi sono elementi che nell’allevamento della vacca da latte sono correlati alla buona gestione e quindi al reddito. Anche curare l’immagine della propria azienda è lungimirante. Occorre mettere in conto di “sviluppare” sempre di più le nostre aziende anche da questi punti di vista.
Fare il bilancio aziendale
Infine un consiglio che ritengo davvero importante dettato dalla mia esperienza trentennale: approfittate del momento positivo per fare, se già non lo fate, un corretto bilancio aziendale ed utilizzarlo per prendere le vostre decisioni. Delegate qualche lavoro per ritagliarvi un paio d’ore la settimana per registrare le fatture in entrata ed in uscita, fare gli inventari, registrare gli ammortamenti ed i mutui. La crescita più importante oggi per il futuro dell’allevamento, soprattutto se ci sono presenti dei giovani, è rinnovarsi nella capacità gestionale.
Diventare sempre più imprenditori. Questo percorso vi darà grande soddisfazione rendendovi capaci di gestore sempre meglio e in modo più efficace le vostre aziende.
È molto meglio poter fare questo con calma quando le cose vanno bene che non essere costretti a ricorrere ai conti economici quando le cose vanno male. Lo dico per esperienza: in alcuni casi potrebbe essere troppo tardi. Investire sulla formazione propria e dei propri dipendenti è vitale per sviluppare l’azienda e darle futuro. Gli aspetti economici oggi sono il driver del futuro aziendale.
Si deve vedere il frutto del proprio lavoro
Questi brevi punti sono solo alcuni aspetti volutamente sintetici che devono essere messi a tema dall’azienda, da chi la guida insieme anche a chi ci lavora, per individuare insieme i punti deboli, i punti forti, i rischi e le opportunità che l’azienda ha e capire bene le possibilità di sviluppo che l’azienda può avere nel medio e nel lungo periodo. Per quanto l’azienda possa guadagnare al momento infatti, non si ha grande soddisfazione se non si vede il frutto del proprio lavoro e di tanta fatica svilupparsi con successo, avere futuro, dare un contributo a tutti che vada anche al di là del mero successo economico.
Michele Campiotti
Dottore Agronomo – Specialista allevamenti bovini da latte