Slow Food lancia il progetto Prati stabili e pascoli, un progetto per la valorizzazione delle produzioni ottenute su prati stabili che coinvolgerà gli allevatori di pianura e di montagna, riconoscendo e valorizzando il loro prezioso lavoro di conservazione ambientale.
“A Cheese (in programma dal 15 al 18 settembre prossimi) porremo l’accento su questo nuovo progetto di Slow Food Italia: i prati stabili, definiti così perché, con la loro varietà di erbe – da 20 a più di 100 nei pascoli di alta montagna – sono ecosistemi ricchissimi di biodiversità, oltre a contribuire al contrasto alla crisi climatica, grazie alla loro capacità di stoccare la CO2 nel suolo e nelle radici”, sottolinea Serena Milano, direttrice di Slow Food Italia.
“I prati stabili – aggiunge – si trovano sulle Alpi, sugli Appennini, in collina, ma anche in pianura, dove ne sopravvivono porzioni importanti. Sopravvivono, ma ogni anno diminuiscono: in montagna per via dell’abbandono, in pianura per la ragione opposta, l’avanzare di monocolture e cemento. Per questo a Cheese parleremo di come mapparli e tutelarli”.
Questo progetto di Slow Food è sostenuto dal Consorzio del Parmigiano Reggiano.
A questo link (clicca qui) troverai un questionario di Slow Food, finalizzato alla raccolta di informazioni sul tema dei prati permanenti e dei pascoli.
Attenzione: non è rivolto a soli allevatori che hanno prati stabili nella loro azienda, ma aperto a tutti, per ampliare al massimo le informazioni necessarie allo sviluppo del progetto.
Grazie fin da ora per la tua collaborazione!