Presso il Best Western Premier Classic Hotel di Reggio Emilia, si è tenuta il 21 dicembre l’Assemblea Generale Ordinaria dei Consorziati del Parmigiano Reggiano per l’approvazione del bilancio preventivo 2024.
La plenaria ha deliberato un bilancio con 40,75 milioni di euro di ricavi. Sul totale, 18,32 milioni di euro andranno a coprire i costi di funzionamento del Consorzio, mentre le risorse destinate alle attività saranno 22,43 milioni, al netto di accantonamenti, ammortamenti e tasse.
Gli investimenti per azioni di marketing e comunicazione saranno pari a 20,80 milioni di euro, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo della domanda in Italia e, in particolare, all’estero, con oltre il 50% delle risorse allocate.
Verrà data priorità agli investimenti per l’acquisto di spazi pubblicitari (tv, radio, stampa e web) nazionali e internazionali, e per il sostegno dei progetti di crescita dei mercati realizzati direttamente con catene distributive italiane ed estere, e con importatori e caseifici.
Inoltre, verranno investiti 230.000 euro per la prosecuzione del programma speciale Premium 40 Mesi, per sostenere il segmento del Parmigiano Reggiano a lunga stagionatura, e 1,40 milioni di euro per i nuovi progetti speciali previsti per l’anno prossimo:
- Controlli rafforzati
- Vigilanza estero
- Progetto Cultura prodotto
- Anniversario Consorzio. Nel 2024, infatti, il Consorzio celebrerà il 90° anniversario della sua fondazione, avvenuta il 27 luglio 1934, con numerose iniziative nell’arco dell’anno mirate a costruire valore per la filiera.
L’Assemblea è stata anche l’occasione per un aggiornamento sull’andamento del mercato.
Dopo un’estate molto positiva, in cui si è registrata un’accelerazione nelle vendite di Parmigiano Reggiano (trainata dall’aumento delle vendite dirette, dalla ripresa delle spedizioni in Nord America e dal forte sviluppo delle vendite in Gdo sia come porzionato sia come forme intere per il banco taglio/gastronomia), negli 11 mesi gennaio-novembre 2023 le vendite totali hanno registrato un +8,0% rispetto allo stesso periodo del 2022, con un incremento pari a 9.000 tonnellate (+225.000 forme).
In particolare, l’Italia aggregata segna un +10,2% e l’estero un +5,6%.
Segnali positivi che potrebbero portare a un rialzo dei prezzi già a inizio anno grazie a un ritrovato equilibrio tra domanda e offerta di prodotto.
Nel 2024 dovrà inoltre essere definita la nuova proposta di Piano regolazione offerta 2026-2028.
Oltre a ciò, è stata indetta un’inedita Assemblea generale dei consorziati presso il Forum Monzani di Modena per il 14 febbraio 2024.
Si tratterà di un evento totalmente dedicato ai temi tecnici legati al Parmigiano Reggiano, in cui si darà voce ai soci, ai produttori latte e alla filiera, con un particolare focus sui fattori che incidono direttamente e indirettamente sul prodotto e la sua qualità.
Alla plenaria è stato anche annunciato da Fabio Del Bravo, direttore dei Servizi sviluppo rurale di Ismea, l’avvio dell’attività di monitoraggio degli stock di prodotto, che il Consorzio realizzerà con il supporto tecnico di Ismea per la gestione della piattaforma informatica per la raccolta dei dati.
La collaborazione ha l’obiettivo di produrre un monitoraggio più puntuale delle scorte che contribuirà in maniera determinante, nel rispetto di principi di trasparenza e libera concorrenza tra tutti gli operatori interessati, ad attuare gli obiettivi fissati dal Piano regolazione offerta 2023-2025.
Il progetto rappresenta a tutti gli effetti la prima esperienza di questo genere in Italia nel quadro di attuazione dei piani di regolazione dell’offerta.
Infine, all’Assemblea è intervenuto anche Mauro Rosati, direttore generale della Fondazione Qualivita, per approfondire le opportunità aperte dalla recente approvazione a Bruxelles del nuovo testo unico europeo sulle produzioni di qualità.
«Il 2024 sarà un altro anno di grandi sfide», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano. «Nel 2023 i caseifici hanno iniziato a collocare sul mercato la produzione più alta della Dop, quella del 2021, 4,1 milioni di forme, in un contesto legato alle incertezze macroeconomiche causate dai conflitti internazionali, al caro energia, all’incremento del costo delle materie prime e a un’inflazione crescente che riduce il potere d’acquisto delle famiglie.
Le quotazioni di mercato cedenti e le flessioni sui mercati internazionali, soprattutto nel Nord America, hanno imposto di puntare su nuove strategie.
L’obiettivo principale per il 2024 è il riequilibrio del mercato. Stiamo attraversando un momento di forte cambiamento, in cui si profilano con chiarezza le inevitabili rivoluzioni del futuro: il tema della sostenibilità; la gestione dei costi di produzione in uno scenario di incertezze mondiali; la tutela nella dimensione globale dei mercati e degli accordi di libero scambio; le nuove sensibilità dei consumatori.
Questi aspetti, centrali per il futuro della Dop e delle imprese della filiera, si manifesteranno in ambiti che dovranno essere governati o presidiati dal Consorzio, nato 90 anni fa proprio sul principio della potenza dell’azione collettiva rispetto a quella dei singoli. Ai caseifici, agli allevatori, a tutte le persone che lavorano con passione nella nostra filiera va un grande ringraziamento, perché insieme abbiamo resistito ad anni difficili e insieme fronteggeremo le sfide che costellano il futuro del Parmigiano Reggiano».