Quale ruolo gioca la qualità del latte nello sforzo di soddisfare le esigenze dei clienti? È importante capire la filosofia che sta dietro queste domande, così che l’importanza della buona qualità del latte possa essere condivisa con gli allevatori.
Nel suo intervento al 61° National Mastitis Council 2022 Annual Meeting, Roberta Osborne, responsabile dei fornitori di Chobani, ha segnalato come i prodotti lattiero-caseari stiano affrontando sfide su diversi fronti: ambientalisti, animalisti, persone che spingono su alternative vegane…
Meglio si lavora insieme, meglio si vende il prodotto. È qui che gli specialisti della qualità del latte possono essere il punto di collegamento per spiegare l’importanza di questa attitudine agli allevatori mettendoli in condizione di capire meglio perché i trasformatori spingono per ottenere evidenze e documentazione relative a come avviene la produzione, proprio al fine di soddisfare le richieste dei clienti finali.
Gli antibiotici
Questo in particolare relativamente ad alcuni temi: il primo è l’uso responsabile degli antibiotici. L’uso degli antibiotici in azienda è poco compreso dai consumatori. Ecco perché il Farm Antibiotic Stewardship Program (che fornisce supporto agli allevatori nel miglioramento della gestione di questo aspetto) è così importante, perché fornisce la documentazione su come gli antibiotici sono utilizzati all’interno di un piano sanitario d’allevamento.
Alcune domande che spesso ci vengono poste sono: viene fatto un uso profilattico dell’antibiotico? Il piano d’uso dell’antibiotico prevede che l’animale venga osservato nei primi stadi di mastite in modo tale da ridurre il suo dolore?
Avere una documentazione adeguata dell’uso responsabile degli antibiotici è una questione chiave per i clienti e il Farm antibiotic stewardship fornisce gli standard e la documentazione.
L’impatto ambientale
Analoga elevata attenzione è rivolta al tema dell’impatto ambientale. Sempre più spesso il settore lattiero-caseario è sotto accusa per l’impatto ambientale dei prodotti che produce. Con la nuova direttiva del presidente Biden per ridurre le emissioni di metano, le aziende lattiero-casearie saranno sottoposte ad un maggiore controllo.
Ma cosa c’entra la mastite con le emissioni di metano? Il miglioramento della produttività ha la possibilità di ridurre l’impatto ambientale della produzione lattiero-casearia, indipendentemente dalla scelta del sistema. Il controllo della mastite crea un allevamento con una maggiore produttività (sappiamo tra l’altro che la mastite è una delle malattie più costose negli allevamenti e che pertanto il controllo della mastite è cruciale per la sopravvivenza economica delle aziende).
Poiché le industrie lattiero-casearie di tutto il mondo si impegnano a ridurre le emissioni totali di gas serra, l’attenzione dovrebbe essere concentrata su un approccio globale, piuttosto che su una soluzione unica, che potrebbe comportare effetti negativi.
La diminuzione dell’incidenza della mastite in un allevamento migliora la produttività dell’animale diminuendo così l’impatto ambientale, con un importante vantaggio per tutti. Dobbiamo dimostrare con validi strumenti che controllare la mastite comporta un minore impatto sull’ambiente in termini di emissioni di gas serra. E dobbiamo condividere tali informazioni.
Il benessere animale
Il terzo grande tema è quello del benessere degli animali, che è stato e continua ad essere importantissimo per i clienti. Una pubblicazione del 2016 del Journal of Dairy Science dell’Università della British Columbia, intitolata “Imagining the Ideal De Farm” (immaginando la stalla ideale), riporta che le principali preoccupazioni sollevate da 493 cittadini statunitensi che hanno risposto al sondaggio riguardavano il “volere garanzie che gli animali abbiano una qualità di vita ragionevole e un effetto indiretto del benessere degli animali sulla qualità del latte. Un intervistato ha affermato: “Penso che meglio ci si prende cura delle bovine e più sane sono, più sano sarà il latte”.
Per questo ogni sondaggio dai clienti include almeno una domanda sul benessere degli animali e la relativa verifica e viene richiesto che ogni azienda agricola fornitrice disponga di una valutazione recente di questi aspetti. In quale altro modo si può sapere cosa sta succedendo nelle stalle? Un indice molto importante di benessere si rileva dai rapporti sulla qualità del latte. È quasi impossibile avere bassi standard di benessere degli animali e cellule somatiche inferiori a 100.000.
Per soddisfare le esigenze del consumatore è importante vedere animali puliti, a basso stress e allevati con standard elevati di benessere animale. Ogni volta che si visita una stalla bisogna immaginare come vedrebbe un consumatore medio le pratiche aziendali e l’aspetto degli animali: dobbiamo sempre stare concentrati su come accrescere la sua fiducia nel nostro sistema, ed è chiaro che oggi elevati livelli di benessere animale sono una priorità in questo senso.
La reputazione del marchio
Chi trasforma e vende si trova a confrontarsi con gli attivisti perché è il marchio che si trova di fronte al consumatore. La sua reputazione non ha prezzo, di qui le elevate aspettative su questi temi ed il continuo controllo e stimolo a che le figure tecniche, più vicine alla stalla, come i veterinari ma non solo, siano in grado di collaborare con il personale di questa nella gestione delle problematiche.
È importante che il punto di vista del trasformatore sia sempre più condiviso con gli allevatori dato che consumatori, trasformatori e allevatori hanno tutti un interesse nella qualità del latte che è decisiva per rinforzare la reputazione del prodotto che ne deriva.
Per questo la frase “Fidati ma verifica” è un motto comune nel mondo dei trasformatori, dato che – nel confrontarsi con il consumatore – questi dipendono da una catena di responsabilità che comincia nella stalla e che deve essere ben documentata al mercato per ottenere la sua fiducia.
Rossella Ciarlo DVM
Marco Nocetti DVM
Servizio Produzione Primaria CFPR