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Ridurre l’impronta di carbonio si può: il progetto Life Carbon Farming

Il Life Carbon Farming è un progetto europeo di ricerca che coinvolge sei paesi (Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Italia e Spagna e quattro partners, tra cui per l’Italia il CREA) e si pone l’obiettivo di individuare soluzioni capaci di ridurre del 15% l’impronta di carbonio dei sistemi misti agricoltura-allevamento europei.

La durata del progetto è di 6 anni e i risultati attesi sono i seguenti:

  • 700 aziende zootecniche dimostrative che genereranno crediti di carbonio implementando pratiche di riduzione delle emissioni;
  • definizione di costi di riferimento per impostare pratiche di mitigazione ed uno strumento di calcolo per facilitare i progetti di Carbon Farming;
  • individuazione di azioni possibili di mitigazione dei gas a effetto serra al fine di raggiungere l’obiettivo della riduzione del 15%;
  • proposta di elementi per un meccanismo comune di remunerazione basato sui risultati.

La responsabilità del progetto per l’Italia è del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA); collaborano alla realizzazione, tra gli altri, l’Associazione Italiana Allevatori e il Consorzio del Formaggio del Parmigiano Reggiano.

Il progetto prevede un primo audit dell’allevamento attraverso un questionario che verrà compilato in azienda. Attraverso la raccolta delle informazioni aziendali verrà effettuata un LCA per la definizione del punto di partenza aziendale (l’analisi del ciclo di vita (LCA) è una metodologia di valutazione dei carichi energetici e ambientali associati a un prodotto o un processo, lungo l’intero ciclo di vita. Consiste nel valutare tutte le fasi della filiera produttiva, tenendo conto di tutte le relazioni tra le varie fasi).

La stima dell’impronta di carbonio e la valutazione della potenziale riduzione dei gas serra sarà svolta dal CREA utilizzando il modello di calcolo CAP’2ER®. Il progetto non si limiterà a misurare le emissioni ma, oltre a cercare di fare un bilancio aziendale di queste porterà all’individuazione di possibili azioni di mitigazione che verranno proposte ai partecipanti in modo individualizzato.

Essendo l’adesione volontaria (e gratuita), starà al partecipante valutare se e cosa mettere in atto nel corso del progetto, senza obblighi o vincoli di alcun tipo (è prevista la possibilità di uscire dal progetto in qualsiasi momento).

Per ciascuna azienda verrà creato un piano di azioni di mitigazione specifico concordato con l’allevatore. I dati verranno sempre elaborati in forma anonima ma a ciascun allevatore verrà fornita un report dettagliato della situazione iniziale e dei progressi rilevati nel corso degli anni, in seguito alle diverse strategie di mitigazione messe a punto.

Tra le mitigazioni possibili sono comprese tutte le strategie incluse negli ecoschemi della nuova PAC 2023-2027, principalmente nell’ecoschema 1 (riduzione farmaci), nell’ecoschema 4 (sistemi foraggeri estensivi, presenza di leguminose e colture da rinnovo) e nell’ecoschema 2 (inerbimento delle colture arboree e permanenti).

Per provare a semplificare con un esempio concreto, in cinque anni di progetto si può ottenere una riduzione del 14% delle emissioni (da 350 a 400 ton di carbonio) adottando queste strategie di mitigazione: riduzione della quantità di concentrati in razione, riduzione dell’età media al primo parto, produzione di energia rinnovabile con la presenza di un impianto biogas e l’aumento delle siepi.

La valutazione verrà ripetuta negli anni successivi per misurare le variazioni conseguenti agli interventi di mitigazione, interventi che verranno suggeriti dagli specialisti del progetto e concordati con i partecipanti in funzione delle loro disponibilità.

Preme segnalare che scopo del progetto è anche diffondere i risultati della ricerca tra gli allevatori attraverso incontri e visite presso allevamenti italiani ed europei, sensibilizzandoli alle problematiche ambientali e di promuovere strategie attraverso investimenti e/o buone pratiche; è prevista la creazione di un sito internet in cui verrà messa a disposizione una ricca raccolta bibliografica e che diventerà luogo di scambio di opinioni per un supporto reciproco.

Il progetto rappresenta una importante opportunità per gli allevatori interessati alle tematiche ambientali, soprattutto in vista della nuova PAC e dell’acquisizione dei crediti di carbonio la cui corretta futura gestione è tra gli obiettivi specifici del progetto stesso; infatti il progetto vuole portare alla definizione di conoscenze utili ad un corretto computo dei crediti di carbonio il cui mercato con ogni probabilità si creerà nel tempo anche a livello europeo.

Hanno già aderito al progetto 22 aziende, ma è intenzione del Consorzio allargare la platea dei partecipanti: le aziende interessate ad essere coinvolte possono contattare il dr. Caprari del Servizio Produzione Primaria (giacomo.caprari@parmigianoreggiano.it) per avere precisazioni e chiarimenti e manifestare il proprio interesse ad essere coinvolti nel progetto

qui: https://www.life-carbon-farming.eu/?lang=it il sito del progetto.