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Asciutta selettiva, grandi opportunità, ma anche qualche rischio

Siamo stati abituati a trattare sistematicamente con antibiotico tutti gli animali alla messa in asciutta (a praticare cioè la cosiddetta terapia “a tappeto”).

Oggi però l’impegno nella lotta all’antibiotico resistenza ha imposto un cambio di attitudine, e il Regolamento UE 2019/6 pone un divieto all’utilizzo antibiotici per la profilassi rendendo di fatto cogente l’adozione della terapia selettiva – in alternativa a quella a tappeto – alla messa in asciutta. Ciò significa che potranno essere trattate con antibiotico solo le bovine infette.

Per impostare una corretta terapia selettiva servono strumenti e criteri affidabili e praticabili per selezionare le bovine da trattare (prima di tutto i conteggi delle cellule somatiche che permettono di selezionare le vacche da trattare definendo soglie di selezione più o meno prudenziali che si tramuteranno in numeri più o meno elevati di animali trattati).

In Olanda già da molti anni, grazie alla strettissima collaborazione tra le autorità statali, i medici veterinari e gli allevatori, si è arrivati ad una riduzione dell’utilizzo di antibiotico alla messa in asciutta del 47% pur mantenendo un’elevata sanità della mammella. In Italia ci sono meno esperienze (che comunque ci sono) ma è importante cominciare, con prudenza ma cominciare: anche una sola vacca non trattata è già un piccolo ma importante successo.

Oltre ad individuare correttamente le bovine da trattare è fondamentale garantire che le bovine non trattate inizino la lattazione successiva sane come lo erano alla fine della precedente.

Il periodo dell’asciutta è stato a lungo erroneamente considerato un periodo di transizione relativamente poco importante; molte evidenze ormai da tempo hanno invece chiarito che è forse il periodo più delicato di tutto il ciclo produttivo della bovina, durante il quale vengono poste le premesse del successo o dell’insuccesso della lattazione successiva. Questo da vari punti di vista ma sicuramente anche per quanto attiene la mastite: infatti il periodo dell’asciutta è un periodo in cui è molto elevato il rischio di contrarre nuove infezioni mammarie dato che spesso i microbi entrano nella mammella durante l’asciutta per dare mastiti durante le prime settimane di lattazione.

È perciò fondamentale individuare soluzioni diverse dall’antibiotico per prevenire le infezioni: sigillante interno, vaccinazioni, gestione alimentare della fase di transizione ma soprattutto pulizia, pulizia e pulizia dell’asciutta ed in particolare del preparto diventano ancora più decisivi in un contesto di asciutta selettiva e non a tappeto.

Marco Nocetti

Servizio Produzione Primaria Consorzio Formaggio Parmigiano Reggiano