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Anche la gestione di ampi spazi aperti va studiata e pensata con attenzione

Molto spesso i consumatori associano direttamente il “pascolo” a un livello ottimale di benessere degli animali. È ben noto che a livello fisiologico il benessere dell’animale è il risultato di un suo adattamento ottimale all’ambiente in cui si trova a vivere.

Le bovine di oggi si sono adattate molto bene all’ambiente dell’allevamento moderno che, quando è ben progettato e ben gestito, può garantire elevati livelli di benessere documentati dai dati produttivi e sanitari degli animali oltre che dalle valutazioni di tali livelli effettuate con sistemi basati scientificamente come quello Crenba/Classyfarm.

Non è detto che queste bovine si troverebbero in un analogo livello di benessere se poste al pascolo, intendendo con questo termine generico uno spazio molto ampio, poco custodito, con poco niente riparo dal sole, magari lontano dalla stalla…

Per questo motivo anche la gestione di ampi spazi aperti da lasciare a disposizione delle vacche, che pure è una delle imprescindibili evoluzioni che l’allevamento da latte ha di fronte, va studiata e pensata con attenzione, anche attraverso specifiche attività di ricerca, così da essere un’occasione di aumento, e non di diminuzione, del benessere e dello stato sanitario degli animali: distanze, accessi, abitudini degli animali e tanti altri fattori vanno presi in considerazione per conciliare sensibilità dei consumatori e reali esigenze delle vacche.

Nel prossimo articolo entreremo nel dettaglio riguardo alle caratteristiche e alla organizzazione di questi spazi.

Marco Nocetti

Servizio Produzione Primaria Consorzio Parmigiano Reggiano