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Al centro di tutto c’è la mungitura (e mungitori preparati al meglio)

La mungitura rappresenta una routine troppo spesso sottovalutata negli allevamenti moderni, sebbene sia il processo che più di ogni altro scandisce la normale giornata della bovina.

Dimensioni della sala, tempistiche di attesa e di esecuzione, preparazione ed assecondamento di procedure, utilizzo ottimale dell’impianto sono solo i principali aspetti che condizionano il comportamento della vacca nel momento della secrezione del latte.

Negli ultimi anni l’avvento di sistemi cosiddetti AMS (Automatic Milking System, dal singolo robot a sistemi più complessi e misti) ha aggiunto variabili che vanno seriamente considerate, poiché le macchine hanno raggiunto gradi di specializzazione fino a poco tempo fa impensabili. Ma proprio per questo l’utente (l’allevatore) deve essere ancora più bravo nello sfruttarne appieno le potenzialità.

Il grado di personalizzazione di questi impianti è elevatissimo ed oggi non è per nulla inusuale poter mungere X vacche in X modi diversi, addirittura adattando parametri al singolo animale.

Chiaramente anche le vacche e il management ha compiuto progressi, ed è quindi intuitivo come estrarre latte da una vacca che ne produca 15 a pasto (30 di medi) o 20 o più sia un’operazione sostanzialmente differente.

Il modo stesso in cui l’animale secerne il latte è cambiato negli anni e la selezione genetica, insieme alla crescita dei modelli nutrizionali, ha portato ad avere vacche che riescono a dare 6, 7, 8 fino anche 9 litri di latte al minuto.

Naturalmente ci vogliono macchine pronte ad accogliere questo flusso ed operatori correttamente preparati a gestirlo.

In entrambi i casi si tratta di un settaggio, per così dire, da cui può dipendere sia la produzione della bovina nel tempo che la lunghezza della sua carriera produttiva, con importanti ricadute economiche e anche gestionali, intese come stato di salute generale e meno cure necessarie.

Per queste ragioni è più che mai importante aggiornarsi e conoscere le modalità per sfruttare al meglio l’interazione macchina, animale e uomo che la tecnologia di mungitura e la selezione delle bovine hanno reso così differente dal passato.

Una importante occasione per farlo sarà il seminario sulla mungitura di precisione del prossimo 14 marzo, che avrà luogo presso la sede del Consorzio in via Kennedy a Reggio Emilia, organizzato in collaborazione con DROP e ANAFIBJ.

La conoscenza dei principali parametri, dei più classici errori e di alcuni “trucchi” derivati dall’enorme bagaglio di conoscenza in campo saranno gli argomenti di questo seminario.

Si tratterà anche dell’effetto che si può determinare sulla salute del capezzolo quando si dovesse commettere l’errore di sottovalutare un corretto approccio alla regolazione della macchina ed alle pratiche di mungitura.

Relatori saranno Marco Nocetti, del Servizio di produzione primaria del Consorzio, che introdurrà i lavori.

A seguire Mariano Gambina, specialista di sistemi di mungitura, che tratterà il tema del settaggio degli impianti in relazione alla salute della mammella.

Infine Maurizio Marusi di ANAFIBJ spiegherà gli indici genetici di ANAFIBJ per la salute della mammella.

Concluderà il seminario un aperitivo per tutti i partecipanti.

La partecipazione è libera, previo invio della scheda di adesione che trovi cliccando qui.