Aumentare la quota di erba verde nell’alimentazione delle bovine da latte degli allevamenti di montagna da Parmigiano Reggiano è una opportunità da valutare.
Il progetto “PR Green Deal – L’impiego del pascolo e dell’erba a supporto di un modello di sviluppo sostenibile per le aree di montagna del Parmigiano Reggiano”, finanziato dal Psr Emilia-Romagna 2014-2020, che ha visto come capofila il CRPA, ha dimostrato che aumentare la quota di erba verde nell’alimentazione delle bovine da latte degli allevamenti di montagna del comprensorio del Parmigiano Reggiano è una opportunità da valutare per almeno tre buoni motivi:
1. ottimizza i costi, aumentando la quota di alimento di qualità (paragonabile a un fieno di erba medica, ma con una proteina più solubile) autoprodotto in azienda, grazie a un ampliamento della finestra di utilizzo dei foraggi, difficilmente affienabili in primavera e a inizio autunno;
2. aumenta la resilienza economica delle aziende di montagna ai cambiamenti climatici grazie a nuovi modelli agrari;
3. permette di produrre un Parmigiano Reggiano con un più alto contenuto di omega 3 e con caratteristiche organolettiche gradite ai consumatori.
I risultati conclusivi del progetto PR Green Deal sono stati presentati il 6 giugno scorso durante un seminario che ha coinvolto allevatori, agronomi, veterinari e tecnologici alimentari, a dimostrazione della trasversalità del progetto.
Progetto che ha avuto come scopo quello di individuare strategie per uno sviluppo sostenibile dell’intera filiera del Parmigiano Reggiano, andando incontro, inoltre, alle esigenze di innovazione e di sostenibilità dei processi, compresa una maggiore cura degli aspetti legati al benessere animale.
In particolare, il progetto ha studiato le buone pratiche che possano valorizzare la produzione e l’uso dell’erba verde nell’alimentazione delle bovine da latte, ha valutato le tecniche di utilizzazione dell’erba verde (data in stalla o pascolata) e, attraverso la caratterizzazione della produzione di latte e del formaggio Parmigiano Reggiano ottenuto (in particolare per il contenuto in omega 3), ha considerato l’influenza che l’uso di foraggio fresco in sostituzione di diverse quantità di fieno e mangime può avere sul latte e sul formaggio DOP stagionato.
È stata inoltre verificata la sensibilità del consumatore a un Parmigiano Reggiano di questo tipo e la sua propensione a riconoscergli un valore maggiore al momento dell’acquisto.
Tutte le informazioni del progetto sono disponibili cliccando qui.
I risultati sono stati sintetizzati nella presentazione multimediale disponibile a questo link e nell’opuscolo scaricabile a questo link.