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Stabulazione fissa? Come migliorare il benessere animale

La stabulazione fissa è una soluzione ancora molto diffusa nelle aziende del comprensorio del Parmigiano Reggiano. Pur con innegabili vantaggi, le istanze di benessere animale considerano questa soluzione in maniera critica. Obiettivo per l’immediato futuro è quindi cercare di ridurre al minimo i fattori critici della stabulazione fissa. Di questo si è occupato il progetto che si illustra in questo articolo (NdR).

Il progetto SLEGAMI, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del PSR 2014-2020 (Misura 16.1.01, Focus area 2A) e cofinanziato dal Consorzio del Parmigiano Reggiano, si è occupato del miglioramento del benessere animale nelle stalle a stabulazione fissa dell’area di produzione del Parmigiano Reggiano.

Un’azione del progetto ha puntato alla verifica teorico-pratica del miglioramento delle stalle fisse e della riconversione di stalle fisse in stalle a stabulazione libera. Il lavoro ha previsto la realizzazione di modelli aziendali di stalle fisse per vacche da latte sulla base di una specifica indagine campionaria; le 2 ipotesi di partenza sono una stalla con 44 poste su 2 file “testa a testa” (F1) e una stalla con 30 poste su singola fila (F2).

Successivamente sono state impostate e progettate soluzioni finalizzate a migliorare il livello di benessere delle bovine.

Possibili interventi migliorativi

Gli interventi ipotizzati sono classificati in 3 tipologie:

  1. Intervento A. La stalla fissa permane, ma le vacche vengono liberate in alcuni momenti. È prevista un’area esterna di abbeverata con pavimento, paddock esterno in terra e tettoia di riposo con lettiera;
  2. Intervento B. La stalla viene ristrutturata con cuccette di alimentazione ed è prevista una zona di mungitura, una di abbeverata esterna pavimentata e paddock esterno in terra;
  3. Intervento C. Viene costruita una nuova stalla libera, mentre la stalla fissa viene destinata ad altri usi (anche ristrutturazione per allevamento della rimonta).

Sulla base di tali interventi sono stati individuati i modelli progettuali descritti di seguito, partendo dall’assunto che le stalle ospitino solo vacche in lattazione.

  • F1R. Stalla fissa F1 con nuove aree esterne: area di abbeverata pavimentata (circa 2,4 m2/capo), paddock inerbito (circa 25 m2/capo) e tettoia di riposo a lettiera (circa 5,3 m2/capo). È previsto che le vacche vengano slegate e guidate all’esterno dopo la mungitura e la somministrazione del concentrato e che rientrino prima della mungitura pomeridiana, al fine di garantire almeno 4 h/d all’esterno. È necessario prevedere delle rastrelliere mobili da pascolo per il fieno. L’accesso al paddock delle bovine può essere contemporaneo per tutte le vacche, oppure, più agevolmente, alternato per 2 gruppi (le 2 file di poste): metà delle bovine può uscire un giorno e la restante metà il giorno seguente. Questa soluzione riduce l’impegno lavorativo e raddoppia la superficie disponibile per capo. Ovviamente, l’area inerbita può essere accessibile solo qualora le condizioni climatiche e del terreno lo consentano. E’ necessario prevedere almeno due aree esterne delle stesse dimensioni, da utilizzare in alternanza nell’arco dell’anno; in questo modo è possibile provvedere alla regolare manutenzione dei terreni.
  • F2R. Stalla fissa F2 con nuove aree esterne: area di abbeverata pavimentata (circa 3 m2/capo), paddock inerbito (circa 25 m2/capo) e tettoia di riposo a lettiera (circa 5,3 m2/capo). La gestione è analoga a quanto indicato per F1R.
  • L1R. Ristrutturazione e ampliamento della stalla fissa F1, con nuove aree esterne (figura 1): paddock pavimentato con area di abbeverata (circa 4,6 m2/capo) e paddock inerbito (circa 25 m2/capo). Inoltre, si prevede nuova zona di mungitura robotizzata con una stazione AMS (Automatic Milking System), posta a una testata della stalla, con eliminazione di uno dei due portoni di accesso (corsia di foraggiamento accessibile solo da una testata). In questo modello la tettoia esterna di riposo e le rastrelliere mobili per fieno non sono necessarie, poiché quando le bovine sono all’esterno possono comunque rientrare in stalla. Ovviamente, tale soluzione presenta un vincolo importante, ovvero la necessità di delocalizzare temporaneamente le vacche durante i lavori di ristrutturazione della stalla.
  • L2R. Ristrutturazione e ampliamento della stalla fissa F2, con nuove aree esterne: paddock pavimentato con area di abbeverata (circa 4,9 m2/capo) e paddock inerbito (circa 25 m2/capo); valgono le considerazioni fatte per L1R, ma la nuova zona di mungitura è del tipo tradizionale, con sala di mungitura a spina di pesce 3+3, e rimangono entrambi i portoni di testata (corsia di foraggiamento accessibile da entrambi i lati corti).
  • L3N. Nuova stalla libera con 50 cuccette disposte su 2 file “groppa a groppa”, con una stazione AMS e circa 11,9 m2/posto di superficie utile di stabulazione, oltre a un box di separazione per le vacche in ritardo di mungitura o con problemi.
  • L4N. Nuova stalla libera con 60 cuccette disposte su 3 file, con sala di mungitura a spina di pesce 5+5 e circa 9,9 m2/posto di superficie utile di stabulazione, oltre a un box di separazione.

I costi

La stima dei costi di costruzione è stata realizzata mediante computi metrici estimativi basati sul Prezzario CRPA 2022. Come detto, l’analisi riguarda solo le vacche in lattazione, nell’ipotesi che le vacche in asciutta e la rimonta abbiano già un’opportuna sistemazione. È bene precisare che l’adeguamento delle opere esterne per stoccaggio effluenti non è stato considerato, poiché questo può variare molto in base all’effettiva situazione aziendale.

A titolo di esempio, la costruzione delle opere di stoccaggio per le 2 stalle nuove può comportare un investimento variabile da 1.300 a 1.500 €/posto.

La stima dei costi delle 6 tipologie d’intervento è riportata nella Tabella 1.

Soluzione per le aziende partner

Un’altra fase del lavoro del progetto SLEGAMI ha previsto le seguenti attività:

  • individuazione dei possibili progetti di riconversione delle stalle fisse delle 4 aziende partner del progetto (aziende pilota) in stalle libere;
  • stesura dei progetti con l’ausilio di sistema CAD;
  • analisi dei costi di costruzione e adeguamento.

Sulla base delle caratteristiche dimensionali delle aziende partner, è stata individuata una tipologia aziendale principale, con allevamento da 100 vacche in lattazione e mandria composta da 115 vacche e 97 capi da rimonta e vitelli.

Per questa tipologia è stata prevista la realizzazione di una nuova stalla libera a cuccette con zona di mungitura convenzionale, la ristrutturazione della stalla ex fissa per la stabulazione dei bovini da rimonta e l’adeguamento delle strutture di stoccaggio degli effluenti.

La stima dei costi per i suddetti interventi è riportata nella Tabella 2. Il costo unitario complessivo ammonta a circa 10.000 €/vacca.

Paolo Rossi(1), Alessandro Gastaldo(2), Ambra Motta(1), Annunziata Palamara(1)
(1)CRPA Centro Ricerche Produzioni Animali
(2)Fondazione CRPA Studi Ricerche